domenica 28 aprile 2013





Acquarelli e poesia



I gatti di Santorini

       
Lo so. Lo so.
Sono limitati, hanno diverse
esigenze e
preoccupazioni

ma io li guardo e apprendo.
Mi piace il poco che sanno
che in fin dei conti
è molto.

Si lamentano ma
non si angustiano,
avanzano con sorprendente dignità.
dormono con una tale semplicità
che agli umani sfugge.

I loro occhi sono
più belli dei nostri
e possono dormire per venti ore
al giorno
senza esitazione o
rimorso.

Quando mi sento
abbattuto
devo solo guardare
i miei gatti
e mi torna il coraggio.

Studio queste
creature.

Sono i miei
maestri.
 Charles Bukovski










“La prima tazza mi inumidisce le labbra e la gola, la seconda rompe la mia solitudine, la terza fruga nelle mie sterili viscere per scovarvi migliaia di volumi di strani ideogrammi. La quarta tazza provoca una leggera sudorazione – tutto il male della vita stilla dai miei pori. Alla quinta tazza, eccomi purificato; la sesta mi conduce nel regno degli immortali. La settima – ah, non potrei berne ancora! Riesco solo a sentire il soffio di un vento fresco che alita nelle mie maniche. Dov’è Horaisan?** Lasciatemi cavalcare questa dolce brezza che mi trasporterà laggiù!”

Lu T'ung





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