martedì 23 aprile 2013



BORDERLINE

Artisti tra normalità e follia
da Bosch a Dalì dall'Art Brut a Basquiat
Museo d'Arte della città di Ravenna
dal 17 febbraio al 16 giugno 2013





L'obiettivo di questa mostra è di superare i confini che fino ad oggi hanno racchiuso l'Art Brut e l' "arte dei folli" in un recinto, isolandone gli esponenti da quelli che la critica (e il mercato) ha eletto artisti "ufficiali".
Già nella cultura europea del XX secolo diversi protagonisti delle avanguardie e psichiatri innovatori guardarono in luce nuova le esperienze artistiche nate nei luoghi di cura per malati mentali. Le ricerche di quegli anni avevano avviato una revisione radicale di termini quali "arte dei folli" e "arte psicopatologica", prendendo in esame queste produzioni sia come sorgenti stesse della creatività quanto come una modalità propria di essere nel mondo, da comprendere al di là del linguaggio formale.

Oggi il termine Borderline individua una condizione critica della modernità, antropologica prima ancora che clinica e culturale. In questo senso la mostra intende esplorare gli incerti confini dell'esperienza artistica al di là di categorie stabilite nel corso del XX secolo, individuando così un'area della creatività dai confini mobili, dove trovano espressione artisti ufficiali ma anche quegli autori ritenuti "folli", "alienati" o, detto in un linguaggio nato negli anni '70, "outsiders". 
Tra le diverse arti visive la pittura è quella che maggiormente ha interpretato e rappresentato  la profondità dell'animo umano così come l'ha indagata Sigmund Freud.
Per convincersene, del resto, basta guardare alcuni quadri in esposizione nei quali il disagio psichico, malattia mentale e infinito talento artistico, si esprimono in maniera eccezzionale.
Come nei quadri di Dalì, il riferimento alle libere associazioni e alle interpretazione dei sogni, non potrebbe essere più esplicito.


 P.Bruegel




Géricault











Dalì


Ligabue












P.Klee









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