venerdì 9 dicembre 2011


    Il dono



                                          acquarello di Gianna P.


"Acqua, acquarello,
acqua che salta, acqua che ghiaccia.
Acqua di fiume, di mare, di valle,
ne senti lo scroscio gli spruzzi il boato
e infine la quiete del lago dorato.
Modella le dune invade il fossato,
prende per mano l'intero creato,
dondola i pesci disseta gli uccelli,
travolge il frumento spaventa gli agnelli,
Acqua, acquarello,
acqua di fonte
che salvi il malato,
acqua di roggia
che lavi il bucato,
acqua d'oceano
che ci hai generato."

Gli era venuta così la filastrocca, era esplosa nella sua mente guardando l'insenatura piena
di barche colorate e quella ragazza dai riccioli d'oro che dipingeva il paesaggio.
L'uomo ammirava i rapidi tratti del pennello che freneticamente passava dall'acqua ai
colori, gli energici colpi di tampone sul foglio che intanto si popolava di barche, persone,
monti innevati e acqua di lago.
Si levò il cappello e con il fazzoletto deterse il sudore, quindi si avvicinò alla ragazza per
vedere meglio la sua opera.
La ragazza si voltò e abbozzò un sorriso a quel vecchio signore con il panama ben calato e
pensò, "se non fosse morto da tanto tempo giurerei che è mio nonno, adesso inserisco
anche lui nel quadro, in fondo è l'unico che ha mostrato attenzione al mio lavoro."
Pochi colpi di pennello e il vecchio comparve sulla promenade mentre guardava il sole che
tramontava.
Adesso fu lui a sorridere e a ringraziarla, con gli occhi umidi.
Si avvicinò ancora un po' ... si levò il cappello ... si presentò e quindi iniziò:
" Acqua, acquarello,
acqua che salta, acqua che ghiaccia
Acqua di fiume, di mare, di valle
ne senti lo scroscio gli spruzzi il boato
e infine la quiete del lago dorato."


                                                                PIOTR53


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