sabato 14 gennaio 2012

              
 Sogno e son desto
















……. sono a letto, ho la febbre, mi duole la schiena e ho molto tossito…….. vedo un enorme prato e sento tanti grilli cantare….poi il prato scompare, ma il canto dei grilli no, rimane con me nel mio cervello, è il mio cervello…..una luce bianca si accende ed appare una via polverosa di Paros , saranno immagini del film che ho visto pochi giorni fa….. ma no, sono io che sto sfrecciando col motorino rosso, ho il vento tra i capelli e non sento il caldo torrido delle due, intorno a me, a perdita d’occhio, chiazze viola di fiori di timo  …… mi pulsa forte la tempia destra, ho le labbra arse, cambio posizione nel letto e un gabbiano sfreccia sulla mia testa, vedo un mare turchese e verde………sono steso nudo all’ombra di  un dirupo su cui cresce una tamerici  nodosa….la pelle mi brucia……..di nuovo lo sciacquone del piano di sopra……ma quante volte vanno in bagno questi ?……..c’è una leggera brezza e le canne ondeggiano nel giardino della casa di Stromboli, mentre le albicocche mature cadono dal pergolato e si vanno a spappolare sul tavolo, bisognerà ripulirlo prima di poterci mangiare sopra……ma perché queste fitte dolorose alle caviglie e ai polsi ?....sto precipitando all’indietro e infine cado in acqua…..è fresca e trasparente, vedo il fondo e un polipo che alla mia vista se la batte velocemente lasciando la sua scia torbida……e adesso perché questo gallo canta all’impazzata sotto la mia finestra, ci vuole ancora tempo per l’alba, domani parlerò col proprietario dell’agriturismo perché lo sposti prima che me lo faccia arrosto, ma poi c’è una bella luna piena che illumina tutta la vallata e la fiumara che scende fino a mare……ho le mani congelate e anche i piedi non si scaldano….devo ricontrollare la febbre, forse è salita…ora non ce la faccio, lo farò dopo….e questo mulino a vento sta girando sopra la mia testa e non si ferma e vedo il cielo blu a tratti scomparire dietro le sue pale, poi lo sciacquio delle onde che lambiscono la piccola venezia mentre steso sul muretto mi asciugo i capelli al sole del tramonto e le viuzze di Mikonos si ripopolano per la serata………mi giro sul fianco destro e cerco di riposare la schiena, ma la musica del super Paradaise  è troppo forte e c’è troppa gente che parla e ride, vorrei avvicinarmi al mare e bagnarmi i piedi, forse fare persino un bagno……….la luna ondeggia come un lampioncino di carta cinese e dal mio letto, sottocoperta la vedo passare e ripassare attraverso la porta aperta, mentre la barca ormeggiata in rada, beccheggia e mi culla…….ma la fronte continua a farmi male, apro gli occhi e la luce del giorno sta abbandonando la stanza, vedo righe di luce e ombra sulle pareti, mi sento malissimo, non so che ora possa essere ….sicuramente tardi… non c’è più il mare né i gabbiani ora tutto è reale e mi sento stretto in una morsa, proviamo a dormire sul serio, sperando nella saggezza di Rossella, che domani sia veramente un altro giorno.

                                                                                                                                   Uber P.

                                  Tra sogno e realtà, tecnica mista
                                  di Raffaella S.

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