Acquarello ispirato alla Madonna di S. Sisto, un'achiropita,( non dipinta da mano umana) una delle tante tavole di icone mariane ritenute miracolose.
L’immagine del Monasterium Tempuli, o Madonna
di S. Sisto, si trova dal 1931 nella chiesa di S. Maria del Rosario a Monte
Mario a Roma.
Creduta opera di san Luca e di datazione controversa
(VI-VII sec. per Hans
Belting, 787-815
per Carlo Bertelli), apparteneva in origine alle
monache del monastero romano di S. Maria in Tempuli. Dal XIII sec. venne
custodita nel convento delle suore domenicane di S. Sisto e poi, dal 1575 fino
al suo trasferimento in S. Maria del Rosario, nella chiesa dei Ss. Sisto e
Domenico.
Secondo la leggenda, si sarebbe opposta al
trasferimento nel Sancta sanctorum, voluto dal papa Sergio III
(904-911), e avrebbe costretto il papa a fare pubblica penitenza di fronte a
essa, confermando che il suo possesso spettava alle monache di S. Maria in
Tempuli presso le quali “risiedeva”.
La leggenda è riportata in un omiliario del 1100 c.
custodito nella Biblioteca Vaticana (Fondo S. Maria Maggiore, N. 122, fol. 141
verso -142) e, in una versione più breve, in una guida di Roma per i pellegrini
risalente al 1375 (Biblioteca Vaticana, Cod. Lat. 4265, fol. 209-216). Qui
leggiamo:
in sancto Sixto fratrum ordinis predicatorum et sancte
monialium, [...] ymago beate Virginis quam fecit beatus Lucas, quam quidam papa
violans obtulit ceu abstulit et in sancta sanctorum deportavit, dicens matrem
debere esse cum filio; cuius ymago est ibidem, sed adorationi sororum in mane
contra (?) auroram cum lumine magno reversa est, et eadem ymago in septimana
sancta mutatur in colore, sic quod in die Parasceve ex toto palescit.
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